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la storia di suvereto

la storia di suvereto

Suvereto sorge su un colle non lontano dal mare. E’ tra le località più antiche della Val di Cornia. Le sue origini si rifanno all'epoca del crollo dell'Impero Romano, quando per motivi di sicurezza militare le popolazioni costiere si trasferirono nelle zone collinari. La storia politica di Suvereto è legata inscindibilmente al forte carattere della sua popolazione, la quale ha sempre mostrato una profonda originalità, soprattutto nell'intraprendenza e nell'amore verso il proprio paese, caratteristiche che hanno fatto sì che Suvereto divenisse nel 1201 il primo comune libero della maremma settentrionale. Nel 1228 entrò in contatto con Massa Marittima con la quale si alleò liberamente, ma già nel 1237 in seguito al subentrare di Pisa lo troviamo all'interno della lega Ghibellina; da questo momento fino al passaggio sotto lo stato di Piombino, costituitosi nel 1399, restò sotto il potere pisano, nei confronti del quale mantenne sempre una buona autonomia. Il centro del paese ancora oggi conserva le sue caratteristiche storiche ed artistiche, rendendo possibile a chi passeggia per le vie del borgo di calarsi nell'atmosfera dei secoli passati. Entrando in Suvereto il primo impatto è con la pieve romanica di San Giusto, risalente al IX secolo, ma completata solamente nel 1189. La facciata perfettamente integra è tutta dominata dal portale adornato con decorazioni preromaniche e da due colonne sovrastate da leoni accucciati. L'interno, austero e suggestivo, è calato in una luce soffusa proveniente dai rosoni e dalle finestrelle. Vicino la chiesa di S. Giusto vi è la porta merlata che conduce nel centro storico. Voltando a destra si trova la chiesa della Madonna di sopra la Porta, terminata nel 1772 con l'offerta e l'opera di tutta la popolazione per ospitare l'immagine del Miracolo dell'apertura delle porte controcorrente durante un violento nubifragio che minacciava di sommergere la parte bassa dell'abitato. Il colle ove sorge Suvereto è dominato dalla Rocca Aldobrandesca, anteriore al mille, così come le mura e i torrioni che circondano il borgo. Tra gli edifici vicini vi è il Palazzo Comunale risalente al XIII secolo, famoso per la particolarità del suo ingresso, un loggiato detto dei Giudici, perché da qui nel medioevo i Magistrati locali pronunciavano le loro sentenze. Dalla parte opposta, rispetto al luogo dove è collocato il Palazzo Comunale, si trova l'antico Convento di San Francesco, costruito a partire dal 1286. Della facciata si possono intravedere ancora il portale e il rosone, la torre campanaria e l'abside visibili dalla viuzza omonima che porta all'attuale Ghibellino, sede dell'Ente Valorizzazione Pro-Loco. Ancora ben conservato è il suggestivo Chiostro del convento cui si giunge dalla via del crocifisso. Il complesso fu costruito nel 1286-1288 su terreno donato dagli Aldobrandeschi ai frati francescani, che lo tennero stabilmente fino alla fine del '700. A fianco del chiostro sorge la chiesa del Crocifisso, edificata nel 1500 su terreno elargito dai frati dell'omonima Compagnia per ospitare un simulacro quattrocentesco patrono di Suvereto. Ancora di importante interesse storico ed architettonico è la Porta di sopra o Porticciola originaria dell'alto medioevo con a fianco uno dei più bei torrioni dell'intera cerchia muraria, trasformato come altri edifici in abitazione civile nel '600. In alto a sinistra vi è la località delle Insegne, che ricorda le vicende relative alla lessatura della salma dell'imperatore Arrigo VII nel 1313 . Meritevole di visita è il rione Rotaio, che con i suoi vicoli, con gli scaloni che salgano al castello, con i meravigliosi giardini pensili, costituisce un angolo veramente caratteristico di Suvereto, dove il tempo sembra essersi fermato.

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