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parco archeologico di baratti e populonia

parco archeologico di baratti e populonia

Siti archeologici di notevole importanza sono quelli situati nella zona di Baratti e Populonia. Populonia o Fufluna, antico nome etrusco di Populonia, é uno dei siti archeologici più ricchi di notizie. La città è suddivisa in due parti, quella alta e quella bassa. Nella prima si trova l’acropoli, situata in posizione sopraelevata per avere un’adeguata difesa; nella parte inferiore vi é collocata l’area portuale e le industrie siderurgiche, le quali ci riportano molte informazioni sulla cultura ed il modo di vivere di quest’antico popolo. Quest’ultima zona chiamata Poggio alla Porcareccia è seguita da un breve tratto di strada lastricata. Nel sito è ancora visibile la cinta muraria ed il grande pozzo chiamato S. Caterina. Il sito di Baratti e Populonia si estende per un’area di circa 80 ettari, nei quali è possibile visitare gli antichi edifici utilizzati per l’estrazione dei metalli pesanti. Continuando l’escursione lungo la Via del Ferro s’incontrano le costruzioni adibite alla lavorazione dei metalli. Proseguendo ancora per Via delle Cave possiamo visitare la Necropoli delle Grotte, la quale ci offre un’ampia visuale sull’architettura funeraria etrusca, i caratteristici tumuli a volta o a cupola, che ci hanno riportato interessanti notizie sulla vita quotidiana e la storia del popolo etrusco. L’età a cui si fa risalire il borgo abitato di Populonia è il 1300. La rocca del XV secolo, costruita a difesa delle altre strutture, è rimasta immutata nei secoli.
Negli ultimi anni, le ricerche archeologiche effettuate nel golfo di Baratti si sono estese sull’area marina. L’archeologia subacquea in questa zona ha permesso di scoprire le antiche rotte dei commercianti che risalivano il Mar Tirreno per approdare nel golfo di Baratti e andare verso l’unica città etrusca costruita sul mare, Populonia. L’interesse per questo tratto di mare nacque quando intorno agli anni ’80 un pescatore trovò nella sua rete un’anfora d’argento. Nell’ultimo anno, diverse campagne condotte tra il tratto di mare che divide Baratti dall’isola d’Elba hanno portato alla luce nuovi ritrovamenti di vasi ed anfore provenienti da navi mercantili romane. L’ormai noto relitto del Pozzino fu una grande scoperta per gli archeologi che all’interno vi trovarono un ricco carico d’informazioni utili a conoscere gli usi e i costumi degli antichi popoli. Le imbarcazioni che facevano rotte est-ovest erano cariche perlopiù di vini, oli e oggetti ritrovati anche nei dipinti delle camere funerarie etrusche. Purtroppo la diffusione sempre più ampia dello sport subacqueo sta creando problemi all’ente di salvaguardia dei beni culturali; ogni volta che uno sportivo si accinge ad esplorare i fondali disseminati di reperti e preleva come ricordo uno frammenti dei di anfore e vasi crea un danno notevole.

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