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parco archeominerario di san silvestro

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Il Parco archeominerario di S. Silvestro, comprende un’area di circa 450 ettari, i quali sono immersi in un suggestivo paesaggio naturale ancor oggi incontaminato. I percorsi all’interno del parco mostrano le varie fasi di estrazione e della lavorazione del ferro in epoca etrusca emedievale : conducono fino all’interno della miniera del Temperino, 360 metri di galleria, seguendo l’antica rete ferroviaria utilizzata per il trasporto dei materiali all’inizio del 1800; qui si possono osservare le varie fasi dell’estrazione, fino alle discariche di materiale sterile. Il percorso dura più o meno 40 minuti e conduce fino al Museo. Proseguendo per il parco si passa per la Via delle Ferruzze, che è un’affascinante sentiero lungo i filoni metalliferi e continuando ancora incontriamo Via dei Filoni Porfirici che, come dice il nome, è una strada lungo le antiche cave di porfiro. Da questo punto il visitatore può fare una sosta e rilassarsi con lo splendido panorama della Valle del Cornia fino al mare. Riprendendo il cammino dalle Laverie di Valle dei Lanzi verso il Monte Calvi, troviamo il più grande giacimento di piombo argentifero della zona; attraverso questo paesaggio il turista può giungere alla Rocca di S. Silvestro e vedere lo sviluppo dei pozzi di estrazione dal periodo medievale fino a quelle della società inglese "Etruscan Mines". Il piccolo paese di S. Silvestro è immerso nella natura e sembra esser rimasto immutato in tutte le sue parti. L’antico borgo medievale, edificato per volere dei conti Della Gherardesca nel X-XI secolo, è formato da vicoli che si arroccano al vecchio Castello ed è stato uno degli centri più importanti di estrazione di minerali fin dal periodo etrusco. Nel borgo troviamo ancora vecchi forni a legna per la preparazione del pane, forni per la cottura della ceramica e frantoi. Dalla Rocca di S. Silvestro la visita conduce fino al villaggio degli operai dell’Etruscan Mines , che mostra l’area estrattiva del castello e i recenti scavi archeologici con i resti delle cave di marmo. Fu proprio durante i lavori al castello che gli archeologi scoprirono l’importanza del paesaggio circostante così istituendo il parco archeominerario di Rocca S. Silvestro e favorendo la riforestizzazione della zona, dopo un lungo sfruttamento minerario degli anni passati.
Se il visitatore vuole arrivare fino a Campiglia Marittima può attraversare i boschi del parco e proseguire per Via delle Fonti, che prende il nome dai resti degli antichi acquedotti e fonti che venivano utilizzati dal paese.

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